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Una impresa Alimentare Domestica (IAD) è un’azienda artigiana, il cui laboratorio di produzione ha sede presso l’abitazione del titolare o dei titolari. Non vi sono limiti su ciò che si può produrre internamente: pasta, contorni, carni, dolci, bevande, ecc. E’ una innovazione consentita dal Regolamento europeo n.852, che facilita l’apertura di una impresa in casa, senza eliminare comunque gli obblighi igienico-sanitari imposti dalla normativa HACCP. Aprire una impresa in casa significa abbattere gli investimenti iniziali e i costi di gestione, avendo anche una gestione del proprio tempo meno dispersiva. Un’attività di ristorante non è possibile, ma lo sono la vendita da asporto ai privati (anche tramite piattaforme on line) e le consegne a ristoranti, agriturismi, alberghi ecc.
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L’Italia è il secondo paese esportatore d’Europa, un paese fortemente internazionalizzato, dove c’è ampio spazio per inserirsi con nuovi servizi legati all'Import-Export. Avviare e gestire un'impresa specializzata nei servizi per l’Import-Export richiede capitali ridotti, ma dinamismo, creatività, capacità organizzative, doti relazionali e abilità nella promozione. Si tratta di individuare target di clientela italiana e straniera, di creare reti di collaborazione con partner esteri, di gestire le diverse fasi dei processi di importazione ed esportazione.
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Due Guide Business Plan al prezzo di 60 Euro! Il pacchetto comprende due Guide su:
- Avviare e sviluppare un Salone di Acconciatura,
- Avviare e sviluppare un Centro Estetico.
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I Saloni da parrucchiere sono frequentati in Italia, da oltre l’80% della popolazione. Una “istituzione”, in continuo rinnovamento, negli stili, nelle tecniche, nei prodotti. Per avviare e gestire un Salone di acconciatura servono professionalità, doti relazionali, capacità organizzative. Il Salone deve sapere accogliere e “coccolare” ogni cliente. A seconda delle tipologie di clienti cambiano poi gli aspetti del servizio su cui puntare, per avere successo.
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Il commercio di oggetti usati è un mercato in continua crescita, che la Pandemia ha ulteriormente incrementato. La crescita prevista nei prossimi anni supera il 15% annuo. Non più un mercato di nicchia, ma un mercato che coinvolge strati crescenti di persone, molte delle quali giovani. Le motivazioni non solo il risparmio, ma il riutilizzo di beni in un’ottica di “economia circolare” con benefici per l’ambiente. Il commercio dell’usato può avvenire con un negozio fisso, con una bancarella, on line, ma anche con una combinazione di soluzioni. Spazi vi sono anche per un commercio svolto in forma occasionale, senza i costi di un inquadramento come commercianti.
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Gli Stabilimenti balneari sono una delle attività turistiche più redditizie. Affollati di persone che chiedono non solo i classici servizi di spiaggia, ma attività sportive, animazione, feste, bar, ristorazione, eventi. Nel 2023 scadranno le attuali concessioni demaniali, per cui diventerà ancora più facile per un nuovo imprenditore avviare un’attività in spiaggia. Avviare uno Stabilimento balneare, o prenderne uno in gestione, richiede un grande sforzo lavorativo, concentrato in pochi mesi, creatività, dinamismo, capacità di relazione con una clientela italiana e straniera. La personalità dei gestori è fondamentale per il successo di qualunque Stabilimento balneare.
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Un Bed & Breakfast Pet Friendly (amico degli animali) è un’attività in espansione. Essa infatti cumula due tendenze favorevoli del mercato: una preferenza dei turisti verso le piccole strutture ricettive, più informali e vicine al territorio, da un lato, e il forte aumento dei Pet all'interno delle famiglie italiane, dall'altro. Un Bed&Breakfast è una piccola attività, che si può creare nella propria abitazione. Costi e tassazione sono abbastanza bassi. Il suo successo e la sua redditività però dipendono dalla qualità dei servizi (agli umani e agli animali), dalla soddisfazione dei clienti, dalla capacità continua di innovare, dalla capacità di farsi conoscere da una clientela in aumento. La Guida mostra come funzionano e come si possono migliorare i conti di un’attività di questo tipo.
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Da oltre un decennio la vendita di prodotti alimentari cresce a un ritmo di oltre il 10% annuo. L’anno del Covid, il 2020, ha accentuato la tendenza degli anni precedenti. Da prodotti di nicchia gli alimentari bio si stanno trasformando in prodotti di massa, con un mercato sempre più largo. Anche la concorrenza cresce, ad esempio quella delle grandi catene di supermercati, ma un negozio indipendente può servire la clientela in modo meno anonimo e standardizzato, e puntando molto di più sulla qualità del servizio. Un negozio può inoltre offrire prodotti non alimentari, in primo luogo quelli per l’igiene della persona e della casa, sempre rigorosamente biologici. La scelta dei prodotti e servizi da offrire è quindi potenzialmente amplissima e deve essere compiuta dal negozio valutando le esigenze della propria clientela, e sempre mantenendo una gestione efficiente del punto vendita.
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Il periodo del Covid ha fatto emergere l’importanza dei negozi di vicinato. Il Minimarket è la classica struttura di questo tipo. Accanto agli alimentari, che costituiscono comunque il cuore dell’offerta commerciale di un Minimarket, si collocano altri beni di largo consumo: prodotti per l’igiene personale (dentifrici, shampoo, pannolini, ecc.); prodotti per l’igiene della casa (detersivi vari); prodotti per la casa; fiori; articoli per animali domestici. Un negozio di alimentari può vendere qualsiasi tipo di prodotto non alimentare, a eccezione di quelli che richiedono speciali autorizzazioni (farmaci, parafarmaci, tabacchi, ecc.). Oltre ai prodotti, un Minimarket può offrire, o meno, alcuni servizi, come le consegna a domicilio. La scelta dei prodotti e servizi da offrire è quindi potenzialmente amplissima e deve essere compiuta dal Minimarket valutando le esigenze della propria clientela, e sempre mantenendo una gestione efficiente del punto vendita.
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Il periodo del Covid è stato un periodo in cui, confinati in casa, molti italiani hanno riscoperto il piacere della lettura. La lettura è aumentata e le librerie ne hanno beneficiato. Aprire una piccola libreria è possibile con investimenti relativamente bassi, ma sempre dedicandovi energie e curando al massimo la qualità del servizio al cliente. Le grandi librerie tendono a una gestione spersonalizzata, da supermercato, in cui i commessi conoscono poco i prodotti (come fossero detersivi o pacchi di pasta) e i clienti. Una piccola libreria deve differenziarsi da questo approccio anonimo e spersonalizzato; deve interessare e stimolare i clienti, animando costantemente il punto vendita con nuovi prodotti e iniziative culturali. Una efficace gestione è comunque indispensabile, per ottenere un buon reddito.
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