Chi ricostruirà l’Italia, dopo il Covid e i Lockdown? In buona parte toccherà a nuove imprese, come avvenne del resto in passato dopo le distruzioni delle guerre.
Quanto mai opportuna, e tempestiva (non aspettando ad esempio l’arrivo delle risorse del Recovery Fund), appare quindi la linea di finanziamento prevista con il programma “ON-Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero” gestito da Invitalia e per il quale le domande si possono presentare dal 19 maggio.
La parola “oltre” sta a indicare che si tratta di una evoluzione del programma “Nuove Imprese a Tasso Zero” già esistente da molti anni. Questa volta il programma si presenta ultra-finanziato (335 milioni di Euro) e fortemente rinnovato.
La platea dei beneficiari viene ampliata a tutta Italia. I finanziamenti possono riguardare sia società esistenti (ma da non oltre 5 anni), sia persone che intendano costituirne una. Notare bene: le imprese devono essere società, le ditte individuali sono quindi escluse.
Le imprese, o le future tali, possono operare in tutti i settori, fuorché l’agricoltura. Perché? Perché l’agricoltura dispone già di generose linee di finanziamento (gestite con i PSR Regionali).
Quasi tutti i settori dei Business Plan di Genesis, quindi, sono interessati
Poiché a soffrire con il Covid sono state soprattutto le lavoratrici donne, il programma agevola la loro partecipazione. Infatti le società dovranno essere formate (sia in numero di persone, sia in capitali) da uomini “giovani” (fino a 36 anni) e/o da donne di tutte le età.
Le imprese possono richiedere il finanziamento per realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti. La copertura può arrivare addirittura al 90% delle spese ammissibili .
Le imprese costituite da non più di 3 anni possono presentare progetti di investimento fino a 1,5 milioni di euro.
Non sono richieste garanzie in caso di finanziamenti inferiori a 250 mila euro.
I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.
Ciò che Invitalia dà ai progetti approvati è un mix di finanziamento a tasso zero e di contributo a fondo perduto che non può però superare il limite del 20% della spesa ammissibile.
Una impresa che presenti un progetto da 100 mila Euro, ad esempio, può ottenerne 90 mila, di cui 18 mila a fondo perduto, e 72 mila come prestito agevolato. Un prestito, come abbiamo visto, estremamente conveniente: senza garanzie, a tasso zero, e da restituire in 10 anni.
Le voci ammesse al finanziamento sono:
- Spese per la costituzione della società.
- Macchinari, impianti, attrezzature e software.
- Opere murarie e assimilate (non oltre il 30% dell’investimento ammissibile).
- Brevetti, licenze e marchi.
- Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile)
- Spese di affitto per i primi 24 mesi di attività.
Sono invece esclusi gli acquisti di immobili (salvo che nel settore del turismo) e le spese per il personale.
Come tutti i finanziamenti di Invitalia, la domanda si può presentare soltanto on line (registrandosi nella piattaforma e dotandosi di PEC e di firma digitale).
La valutazione segue l’ordine di presentazione delle domande (non ci sono quindi graduatorie, ma solo una risposta Si/No), e viene fatta in due step: nel primo bisogna trasmettere i documenti richiesti; nel secondo step bisogna interloquire con Invitalia che chiederà approfondimenti tecnici, economici e finanziari nel merito del progetto.