Fra le misure finanziate con le risorse europee del PNRR (Recovery Fund) vi è il Fondo Impresa Donna.

Si tratta di un fondo di dimensioni cospicue (440 milioni di Euro), che sarà speso per lo sviluppo della imprenditoria femminile, che ha pesantemente sofferto per la pandemia e i duri Lockdown decisi dal governo.

Al fondo potranno accedere nuove imprese (individuali o società) ma anche, cosa particolarmente interessante, donne che hanno semplicemente una idea imprenditoriale, che dovrà però tradursi (aprendo la Partita IVA) in una impresa entro 60 giorni dal momento della comunicazione dell’avvenuta approvazione del progetto.

Le società potranno essere società di persone, cooperative e società di capitali, con una maggioranza di soci donne (società di persone e coop al 60%, società di capitali 2/3 con 2/3 di donne anche nel consiglio di amministrazione, per evitare finte imprese femminili).

Le donne potranno essere, al momento della presentazione della domanda, occupate o disoccupate (quindi non solo disoccupate come in altri precedenti incentivi).

Saranno ammessi progetti appartenenti a tutti i settori economici, ad eccezione dell’agricoltura, che gode già di altri fondi europei (Programmi di Sviluppo Rurale).

Le spese finanziabili sono:

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica (escluso quindi l’usato, il cui valore reale non è di facile determinazione);
  • immobilizzazioni immateriali (ad esempio corsi di formazione, software, marchi, brevetti);
  • servizi cloud per la gestione aziendale;
  • personale dipendente impiegato nel progetto, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda.

I contributi saranno sostanziosi.

NUOVE IMPRESE

  • CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO DELL’ 80% delle spese ammesse,
    per spese fino a 100.000 euro. Per le donne disoccupate la percentuale massima sale al 90%.

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO DEL 50%:
per spese oltre 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

IMPRESE GIA’ ESISTENTI

  • per le imprese costituite da almeno un anno e meno di 3 anni, le agevolazioni possono essere per il 50% come CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO e per un altro 50% come finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, per coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Il tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per le aziende che hanno più di 3 anni le spese di capitale circolante sono agevolate solo con il CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato. Il tetto massimo è sempre pari a 400.000 euro.
  • E’ previsto anche un voucher fino a 5.000 euro per ogni impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione  (di cui 3.000 euro per servizi di Invitalia).

Come si potrà fare domanda?

Ciò che ancora manca è l’emanazione, che dovrebbe essere vicina nel tempo, che specifichi le modalità da seguire per la richiesta, e i tempi di erogazione dei fondi (acconti, saldi, verifiche amministrative, ecc.).

Si sa già però che le domande dovranno essere presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e che saranno valutate secondo l’ordine di presentazione, fino a esaurimento dei fondi.

Per le tante idee e progetti finanziabili con il Fondo Impresa Donna vai in questo sito alla pagina (al LINK):

https://www.genesis.it/negozio