L’adesione alla guerra Russia-Ucraina, accolta inizialmente quasi con entusiasmo, sta provocando con i suoi errori di previsione (il collasso della Russia in seguito alle sanzioni non si è affatto verificato) conseguenze che si scaricano sui conti dei cittadini e delle imprese: aumenti delle bollette, aumento dei tassi di interesse, peso sui conti dello Stato per le spese militari, inflazione, indebolimento dell’Euro.
Cosa possono fare imprese? Senz’altro adeguare i loro Business Plan. In quattro direzioni.
- Il fabbisogno finanziario delle imprese potrà essere soddisfatto da prestiti bancari che verranno erogati a tassi più alti che in passato, di almeno mezzo punto percentuale.
- I costi dell’energia salgono, e ciò va previsto nei conti economici, costringendo ancora di più a ponderare meglio la scelta delle tecnologie, soprattutto nei settori della produzione di beni. Gli Energy manager diventeranno professionisti ancora più richiesti.
- Nelle proiezioni a 3-5 anni che vengono effettuate nei Business Plan occorrerà tenere conto degli effetti dell’inflazione sui ricavi, ma anche sui costi di gestione.
- L’indebolimento dell’Euro, inevitabile in una situazione che sta rafforzando gli Stati Uniti e il Dollaro (oltre che la Russia e il Rublo), aumenterà alcuni costi, ma potrebbe aiutare le esportazioni in paesi extra-Euro. Una situazione che non si vedeva da almeno 30 anni.