Storico marchio di infamia di carcerati, gangster e pirati, il tatuaggio il è diffuso modernamente come forma di “body art”: dal collo, i gamboni e la testa pelata e dipinta di alcuni cantanti e atleti,  fino al ricamino grazioso di molte ragazze.

La Commissione europea ha calcolato che in Italia il 12,8% della popolazione (7 milioni di persone) porta almeno un tatuaggio; negli USA si arriva al 22,5% e in Canada al 24%.

Questo fa capire che sviluppo abbia avuto il settore (partito da zero una ventina di anni fa), e come possa ulteriormente svilupparsi nei prossimi anni, anche perché a un tatuaggio se ne possono sempre aggiungere o sostituire degli altri.

In Italia il settore produce 100 milioni di Euro di fatturato, con 4 mila imprese coinvolte (25 mila Ero in media per ciascuna).

Sono questi i numeri ufficiali, mentre è ampio il bacino di chi opera in modo abusivo, senza le necessarie autorizzazioni.  Il Ministero della Salute ha appena fatto ritirare dal mercato 9 inchiostri altamente dannosi per la pelle.

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